Tristezza, una particolare voglia di dolci, isolamento e apatia, sonnolenza: se tutto ciò è iniziato solo da un paio di mesi, niente paura perché potrebbe scomparire come d'incanto, con la prossima stagione. Il sole, la luce e i suoi colori immediatamente spazzano via questo senso di ansia perenne. Se cosi è la vostra diagnosi potrebbe essere "Sad", Seasonal affective disorder, ovvero la depressione legata al ciclo cicardiano di luce e notte che insorge quando le giornate si fanno piu' corte (o piu lunghe), nel passaggio dalle stagioni calde a quelle fredde o viceversa. La Winter depression è dunque solo un "letargo", un conto alla rovescia fino al termine della stagione fredda.
"La Sad invernale è una sindrome legata alla latitudine, è infatti per lo più presente nel nord Europa e nelle località montane", spiega Roberto Tatarelli, primario dell'Unità di Psichiatria del Sant'Andrea di Roma, centro di riferimento nazionale per la "Depressione, i disturbi dell'umore e la prevenzione dei suicidi" che aggiunge: "essendo causata dalla mancanza di luce una delle terapie consigliabili in quei casi potrebbe essere senz'altro anche un soggiorno in una zona mediterranea o dove c'è molta luce anche d'inverno". La "depressione stagionale", negli ultimi studi europei è una sindrome ormai accertata ma di difficile diagnosi. Lo dice una ricerca comparata dell'Università di Lund in Svezia che auspica un maggior rigore nel differenziare la depressione comune da quella "stagionale". La malattia è del tutto identica alla depressione comune, anch'essa può raggiungere stati molto gravi (compreso il suicidio), ma per fortuna è a "termine".
La Sad può essere determinata anche da un "eccesso" di luce. E quindi l'arrivo della primavera e dell'estate possono a loro volta essere causa di depressione. Svernare al sud, dove c'è il sole anche a dicembre o passare l'estate in montagna può essere una soluzione per chi soffre di Sad invernale o estiva.
Ma quante Sad in Italia non riconosciute sono invece diagnosticate come comuni depressioni? Secondo il professor Tatarelli "in realtà da noi non c'è una casistica consistente, essendo una malattia principalmente del nord europea dove colpisce quasi il 10% della popolazione. Però anche in Italia c'è un picco di suicidi legato al cambio di stagione, al culmine dunque di un periodo depressivo".
"Solo nel nostro Pronto soccorso", prosegue Tatarelli, "nel 2007 abbiamo registrato una vera impennata nei mesi di marzo e ottobre, al cambio delle stagioni dunque, con circa 8-10 interventi a settimana".
Quasi un episodio suicidiario al giorno, dunque, legato alla stagionalità .
"Fra questi potrebbero esserci delle Sad non diagnosticate correttamente anche se negli stadi estremi i fattori che concorrono alla depressione sono molti", aggiunge l'esperto.
Se la causa della Sad invernale è dunque la mancanza di luce, "Light therapy" o luminoterapia, "dawn simulation" (simulazione dell'alba), terapia agli ioni negativi, esercizio fisico e psicoterapia comportamentale, sono i rimedi che hanno dato i migliori risultati, oltre alla terapia con psicofarmaci (nei casi più gravi) o melatonina.
Ai primi sintomi è dunque essenziale una corretta diagnosi che stabilisca che si tratti di comune depressione o di disturbo affettivo stagionale poiché, e bene sottolinearlo, nei due casi le terapie sono estremamente diverse. Nei pazienti che soffrono di Sad è stato accertato che c'è un cattivo funzionamento nella produzione dell'ormone melatonina che è dunque il trattamento chimico di elezione, diversamente dalla depressione comune.