La melatonina riduce il rischio di cancro alla prostata
A più alti livelli corrisponde una diminuzione del rischio
La
melatonina è associata a un rischio maggiore o minore di cancro alla prostata. A dirlo è una ricerca condotta dal Dipartimento di Epidemiologia della Harvard School of Public Health di Boston.
Lo studio, presentato durante un convegno sul cancro prostatico che si è tenuto a San Diego, ha indagato gli effetti della
melatonina, ormone fondamentale nella regolazione del ciclo
sonno-veglia, sulla gestione di altri ormoni che influenzano alcuni tumori, fra cui quello al seno e alla prostata.
L'autrice della ricerca, Sarah C. Markt, ha spiegato: “la perdita di
sonno e altri fattori possono influenzare la quantità di secrezione di
melatonina o bloccarla del tutto e i problemi di salute associati con una bassa produzione di
melatonina, l’interruzione del
sonno, e/o l’interruzione del ritmo circadiano sono ampi, tra cui un potenziale fattore di rischio per il cancro.
Abbiamo scoperto che gli scoperto che gli uomini con più alti livelli di
melatonina hanno avuto un 75 per cento di riduzione del rischio di sviluppare il cancro della prostata avanzato rispetto agli uomini che avevano livelli più bassi di
melatonina. I nostri risultati dovranno essere replicati, ma sostengono l’importanza di mantenere un ciclo luce/buio e di
sonno/veglia stabili”.
L'analisi ha coinvolto 928 uomini, dei quali è stata esaminata l'associazione fra i livelli nelle urine di 6-sulfatossi
melatonina – il prodotto di ripartizione dell'ormone – e il rischio di cancro alla prostata.
Oltre all'esame delle urine, i soggetti hanno risposto ad alcune domande sulle abitudini legate al
sonno.
Secondo quanto riferito, un uomo su 7 ha indicato di avere problemi ad addormentarsi, uno su 5 ha accusato risvegli improvvisi e uno su 3 ha detto di essere costretto ad assumere farmaci per
dormire.
Per quanto riguarda le urine, il valore medio di 6-sulfatossi
melatonina era di 17,14 nanogrammi per millilitro, ma i volontari con problemi di
sonno mostravano livelli più bassi dell'ormone.
Nel corso del follow up, dal 2002 al 2009, 111 partecipanti hanno subito una diagnosi di cancro alla prostata e 24 di essi si trovavano in uno stato avanzato della malattia.
Dalle analisi è emerso che i volontari con livelli di
melatonina superiori alla percentuale media avevano beneficiato di una riduzione del 75 per cento del rischio di carcinoma della prostata avanzato. Il rischio di cancro alla prostata generale era invece inferiore del 31 per cento.
“Sono necessari ulteriori studi prospettici per indagare circa l’interazione tra la durata del
sonno, i disturbi del
sonno e livelli di
melatonina sul rischio per il cancro alla prostata”, ha concluso la dott.ssa Markt.
Fonte:
italiasalute.it