MILANO - Non c'è niente che possa farci riposare bene e regolarmente quanto la melatonina, nemmeno i sonniferi. Questo è quanto sostengono i ricercatori dell'Università di Granada, autori di uno studio (pubblicato sulla Revista de Neurología) che li ha visti impegnati in un'approfondita analisi delle proprietà del cosiddetto «ormone del sonno» - la melatonina, appunto - prodotto dal nostro corpo (dalla ghiandola pineale) durante la notte.
UN SOSTITUTO? - Secondo gli scienziati spagnoli, mentre la melatonina endogena (ossia secreta dall'organismo umano) riveste un ruolo importante nella regolazione circadiana del sonno, quella esogena (assunta come medicinale) ha la capacità di influenzare alcuni aspetti del sonno fisiologico, quali la latenza (il periodo che intercorre tra il momento in cui si chiudono gli occhi e quello in cui ci si addormenta) e la qualità. In sostanza, quindi, l'assunzione di melatonina aiuta a prender sonno e a dormire bene. I farmaci sintetici derivati dalla melatonina rappresentano, per gli studiosi, un'alternativa terapeutica assai interessante nel trattamento delle alterazioni crono-biologiche del ciclo sonno-veglia, a patto che siano assunti nel modo corretto, a orari precisi e regolarmente, non a caso o «al bisogno».
NIENTE DI NUOVO - Lino Nobili, direttore del centro di medicina del sonno all'ospedale Niguarda di Milano, ha riferito al Corriere.it che, a suo parere, il lavoro dei ricercatori di Granada «seppur interessante, non costituisce una novità, ma conferma cose già note». Infatti, come spiegato dal dottor Nobili, già si sapeva che «la melatonina, prodotta dal nostro organismo, serve a sincronizzare il ritmo luce-buio con il ritmo sonno-veglia e pertanto la sostanza più che un effetto ipnotico (inducente il sonno) ha un effetto di regolazione dei ritmi circadiani». Tuttavia, ha precisato ancora l'esperto, recenti lavori hanno mostrato che «in molti soggetti la melatonina può facilitare anche l'addormentamento, riducendo la latenza del sonno». Ma, anche in questo caso, «già l'esperienza clinica aveva mostrato che in alcuni soggetti la melatonina può dare sonnolenza».