Endocrinologa dell'università americana della Georgia, la ricercatrice ha analizzato i tabulati della Cia sulle nascite registrate dal 1997 al 2006, in 202 paesi, e ha calcolato che vengono al mondo più maschi: in media 106 ogni 100 femmine (51,5 per cento).
Ma le proporzioni cambiano scendendo di latitudine: dal 51,3 per cento nelle zone temperate e subartiche, al 51,1 per cento nei tropici fino al 49 per cento nell'Africa centrale.
"Differenze minime ma significative che restano anche se si tiene conto delle preferenze socio-culturali", commenta su Biology Letters, spiegando che il risultato combacia con quanto si era già osservato nei criceti e nei topi delle praterie.
Le giornate più lunghe e il clima più caldo favorirebbero la nascita di femmine. La causa potrebbe essere la melatonina che regola non solo il ciclo sonno-veglia ma anche il rilascio degli ormoni della riproduzione: la secrezione di melatonina dipende dal ritmo giorno-notte. Oppure potrebbe essere il clima a modificare i tassi di aborti spontanei e la qualità dello sperma. "Questi risultati potrebbero indicare una strategia di adattamento degli esseri umani".