Uno studio dell'università di Brescia suggerisce che la melatonina potrebbe essere un strumenti effettivo nel trattamento della fibromialgia relativa al danno musoloscheletrico morfofunzionale.
La fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore musculoscheletrico diffuso ed un esposizione intensiva ad altri sintomi inclusi disordine del
sonno, fatica,
depressione ed ansia. I fattori importanti coinvolti nel processo di fibromialgia sono le infiammazioni e
stress ossidativo, suggerendo che un’integrazione anti infiammatoria o antiossidante potrebbe essere efficace nel trattamento o modulazione della sindrome. Recenti indizi suggeriscono che la
melatonina potrebbe essere più adatta per questo scopo grazie alle note proprietà anti infiammatorie, antiossidanti ed analgesiche. DI conseguenza, in questo studio, sono valutati gli effetti dell’integrazione via orale della
melatonina contro la fibromialgia relativa all’alterazione musculoscheletrica. Nel dettaglio 90 ratti sono stati trattati sono stati trattati in modo casuale con la reserpina, per riprodurre l’effetto patologico della fibromialgia e successivamente hanno ricevuto della
melatonina. Gli animali trattati con la reserpina mostrarono alterazione moderate a livello muscolare nell’arto superiore ed avevano difficoltà di movimento, insieme a significanti alterazioni morfologiche ed ultrastrutturali ed espressione di indicatori di
stress infiammatori ed ossidativi nel muscolo gastrocnemio (polpaccio).
Interessantemente, la
melatonina, dosata dipendentemente dal tempo, ridusse le difficoltà nel moto attivo spontaneo e le alterazioni muscoloscheletriche morfostrutturali, infiammatorie ed ossidativi. Questo studio suggerisce che la
melatonina potrebbe essere un strumenti effettivo nel trattamento della fibromialgia relativa al danno musoloscheletrico morfofunzionale.