Melatonina: il toccasana degli insonni è davvero sicuro?
E’ considerata una sostanza naturale tanto sicura da poterla dare anche ai bambini per farli addormentare. E’ la melatonina, integratore, ma anche farmaco se il dosaggio supera i 2 mg, utilizzato sempre più spesso per risolvere i problemi d’insonnia, che attanagliano oltre 9 milioni di italiani.
E’ davvero sicura? Assumerla regolarmente non provoca effetti collaterali? E i bambini corrono rischi?
Cerchiamo di capirci qualcosa. La
melatonina viene spesso presentata come un ormone prodotto da una piccola ghiandola del cervello chiamata epifisi: “In realtà – chiarisce Luigi Ferini Strambi, presidente della World Association of Sleep Medicine e direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’Irccs Ospedale San Raffaele Turro a Milano – non si tratta di un vero e proprio ormone perché continua ad essere presente nel nostro organismo anche in assenza della ghiandola pineale, per esempio in seguito a un’asportazione chirurgica”. Questa sostanza viene prodotta in base all’alternanza luce-buio e la sua secrezione influenza il ritmo
sonno-veglia e di conseguenza una sua carenza può portare all’
insonnia.
E’ bene chiarire, però, che la
melatonina non è un ipnotico come i sonniferi ma solo una sostanza ipno-favorente. In pratica, sappiamo che al buio viene rilasciata la
melatonina che crea una sorta di rilassamento e favorisce lo scivolamento verso il
sonno” spiega Ferini Strambi.
E’ scientificamente dimostrata l’efficacia della
melatonina negli adulti per combattere i disturbi provocati dal
jet-lag e dall’
insonnia. La sua azione è soprattutto quella di riequilibrare il ritmo
sonno-veglia. Quindi è adatta nella sindrome da fase di
sonno ritardata, cioè in quelle persone, chiamate comunemente ‘gufi’, che la sera non andrebbero mai a
dormire, mentre al mattino fanno fatica ad alzarsi, nei casi di
jet-lag, perché migliora sia il
sonno sia i sintomi che compaiono di giorno, cioè malessere generale e disturbi gastrointestinali.
E’ utile anche negli anziani perché spesso la sua secrezione si riduce con il progredire dell’età. Inoltre, la usiamo per chi soffre del disturbo comportamentale del
sonno in fase Rem, ovvero persone che durante la fase più profonda del
sonno quando in genere siamo come paralizzati si muovono come se mettessero in scena il sogno.
Dunque non ha nessuna controindicazione? Non proprio. Anche se il suo uso a breve termine negli adulti è generalmente considerato sicuro, ci possono essere degli effetti collaterali tra cui mal di testa, vertigini e
sonnolenza durante il giorno, che potrebbero rappresentare un rischio per chi svolge dei lavori che richiedono un’attenzione costante come i conducenti dei mezzi pubblici o i medici. Resta il fatto che non ci sono ancora studi che abbiano analizzato gli effetti di un trattamento a lungo termine con la
melatonina. “Nella nostra esperienza clinica” aggiunge Ferini Strambi “abbiamo trattato diversi pazienti affetti dal disturbo comportamentale del
sonno in fase Rem somministrando la
melatonina a dosi molto alte, anche fino a10 mg, per diversi anni e finora non abbiamo riscontrato alcun effetto collaterale”.
Secondo gli esperti, dovrebbero evitare integratori di
melatonina coloro che soffrono di insufficienza epatica, le donne in gravidanza o allattamento e coloro che sono affetti da allergie croniche o malattie immunitarie.
In ogni caso però è bene chiarire che non ci sono ancora dati scientifici sull’utilizzo della
melatonina a lungo termine né per gli adulti né per i bambini. Perciò, se vi aiuta a
dormire, prendetela pure. Senza esagerare.
Fonte
L'ultima ribattuta