(AGI) - Roma, 18 set. - Con la nutrigenomica e i vitageni e’ possibile rallentare l’invecchiamento. E’ quanto ha affermato la dottoressa Manuela Visentin della divisione scientifica Roeder, alla presentazione della Conferenza Italiana per lo Studio e la Ricerca su Longevita’, Invecchiamento e Medicina Anti-Ageing.
“L’invecchimento e’ un processo degenerativo progressivo con accumulo di danni - ha spiegato l’intervistata - che comporta il malfunzionamento e l’indebolimento dell’organismo. La velocita’ con cui l’invecchiamento progredisce - ha aggiunto - dipende dai meccanismi di prevenzione e riparazione controllati dai geni”.
“Dagli ultimi studi, - ha spiegato la Visentin- - sono stati individuati nel Dna particolari geni, vitageni, che consentono di prolungare la life-span dell’organismo, mantenendolo attivo, efficiente e privo delle conseguenze inevitabili legate all’invecchiamento”.
“La melatonina, un ormone prodotto dall’organismo, la cui disponibilita’ decresce con il passare degli anni - ha aggiunto la dottoressa - aumenta la longevita’ cellullare e agisce come agente anti-aging nei confronti dell’invecchiamento cutaneo”.
“E’ per questo - ha concluso Manuela Visentin - che e’ nata la nutrigenomica, scienza che studia le interazioni tra i nutienti e i geni, e consente la messa a punto di diete personalizzate coadiuvate dalla supplementazione di integratori in grado di apportare quote ottimali di attivatori di Vitageni”. (AGI)
Red
articolo tratto da integratori-oggi.it